Old But Gold: Il fiore e le spade di Alfred Mason (Scrittura & Scritture)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

È arrivato il momento di parlare del romanzo di Alfred Edward Woodley Mason, Il fiore e le spade, uno dei tasselli della collana VociRiscoperte di Scrittura & Scritture, tradotto da Sabina Ferri.

Data di uscita: Novembre 2018

Acquistalo subito: Il fiore e le spade

Editore: Scrittura & Scritture
Collana: VociRiscoperte
Genere: Romanzo Storico
Traduzione: Sabina Ferri

Prezzo: € 13,50
Pagine: 352

1718. Clementina Sobieska, figlia del principe di Polonia, è promessa sposa di Giacomo Stuart, il “principe esiliato”, che con questa unione formerebbe in Europa un partito a lui favorevole. A impedire le nozze interviene l’imperatore Carlo VI d’Asburgo che, sotto consiglio di Re Giorgio I di Gran Bretagna, fa rapire Clementina per confinarla in un castello a Innsbruck.
Ma il nobile Carlo Wogan, fedelissimo dello Stuart, non si arrende
a che la Storia non si compia: Clementina deve sposare il principe, lei è nata per essere regina. Wogan si impegna in prima persona a che questo avvenga e promette di liberare la Principessa.
L’impresa, però, è troppo ardua per una sola persona, e Wogan ha bisogno dei suoi amici, pochi ma fidati, il fior fiore dell’Irlanda, tre ufficiali del Dilon’s Iris Regiment.
A bordo di una berlina, al pari dei protagonisti, si viaggia in un romanzo storico ricco di avventure e colpi di scena da vivere avvolti in un mantello e armati di spade, sempre col fiato sospeso, pronti a destreggiarsi tra inganni e verità, favole e sogni.
Su tutto sembra prevalere una sola parola: l’onore. Ma si è davvero pronti a sacrificare tutto per l’onore?

Che piacevole sapore ha la (ri)scoperta. Scrittura & Scritture con la sua collana VociRiscoperte si propone anche di riportare alla luce testi del passato che ahimè sono stati dimenticati da molti, gli stessi che hanno bisogno di riscoprirli per poterli apprezzare e ampliare il loro punto di vista su un panorama letterario ormai vasto dove voci come quelle presenti nella colla possono fare la differenza. 

Per ora sono due le colonne portanti di questa collana, L’amazzone del deserto di P. Nikolaevič Krasnov e Il fiore e le spade di Alfred Mason, romanzo protagonista di oggi del buon caro Old but gold, spazio dove mi piace parlare del passato attraverso la letteratura. Parlando del passato vesto i panni dell’archeologa letteraria e grazie agli sforzi di chi riesce a portare a noi queste piccole perle dimenticate posso esplorare in tutta sicurezza il vasto mondo che ho davanti, godendo di queste riscoperte e condividendole con voi.

La prima cosa che si nota prendendo in mano questo romanzo è la cura meticolosa che la casa editrice ha per tutte le sue pubblicazioni, in questo caso la traduzione di Sabina Ferri è riuscita a rendere quelle che erano le atmosfere del 1700 tangibili, traducendo l’azione e il dinamismo di ogni scena in maniera impeccabile, rendendo giustizia alla storia creata da Alfred Mason, dove la parola d’ordine è l’onore.

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Quando penso al genere cappa e spada mi vengono subito in mente Zorro, I tre moschettieri o Robin Hood, tutte storie d’avventura e ricche di situazioni virili, conflittuali, in cui si mette in gioco non solo la propria vita ma anche il proprio nome pur di difendere una certa causa, che si tratti del re, di una damigella o addirittura del popolo, niente può fermare la ferrea volontà dei protagonisti che instillano tutto il loro fervore in una prorompente carica. Ritrovare tutto questo nel romanzo di Mason è stato come tornare indietro nel tempo, rivivere un periodo storico ormai quasi dimenticato e che in tutti noi evoca quell’immagine della lotta, del bene contro il male che metteva in gioco tutto, diventando il mezzo per raccontare un disagio un po’ più profondo, quello della società sbagliata e della volontà degli oppressi di riscattarsi dalle angherie dei loro oppressori.

Carlo Wogan infatti incarna i tratti tipici dei protagonisti di questo genere di romanzo. È perspicace, carismatico, capace di attrarre le folle con il suo magnetismo, e come i suoi simili riesce sempre a trovare un modo per scampare alle situazioni peggiori, infondendo coraggio in chi legge attraverso le sue gesta, ma non è immune ai sentimenti, incognita che provocherà in lui una forte scissione fra ciò che è giusto e ciò che desidera realmente. Si sa, al cuor non si comanda, impugnare la spada significa anche questo, sacrificio, mettere da parte se stessi per una causa più grande.

Quando Clementina Sobieska, promessa sposa di Giacomo Stuart, viene rapita per ordine di Carlo VI d’Asburgo e confinata a Innsbruck, il sogno di principe esiliato sfuma. In quel preciso istante il suo fedelissimo, Carlo Wogan, entra in gioco, pronto a portare in salvo la principessa e far sì che il matrimonio venga celebrato e la storia si compia, ma la sua impresa sarà ricco di ostacoli ed è per questo motivo che si affida ai suoi compagni, il fiore all’occhiello della Dilon’s Iris Regiment: Gydon, Misset e O’Toole. Siamo nel 1718, un periodo ricco di fascino, che Mason arricchisce destreggiandosi fra azione ed intrighi, con il suo stile incalzante e vivace, capace di catturare chiunque lo legga.

Leggere Mason quindi significa non annoiarsi mai, perdersi fra le righe e tornare indietro nel tempo, assaporare fino in fondo le atmosfere tipiche del Settecento e sentire il brivido dell’avventura, l’ebrezza del partire verso orizzonti sconosciuti per portare a termine qualcosa di cui non si conosce nulla, un’impresa che non da certezze di poter essere portata a termine, ma che si affronta con tutto il coraggio e la forza di cui si dispone tra intrighi e piccole verità che tengono un uomo in bilico fra realtà e sogno. Tutto questo viene magistralmente trasposto con una prosa elegante, che non risparmia i colpi di scena e i sorrisi.

“Vi sono due persone male sposate“, aveva detto, e gli eventi le diedero ragione.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Scrittura & Scritture per la copia omaggio.

 

 

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